Dal 2011 sto gestendo e lavorando su un progetto in collaborazione con Acantho S.p.a e Softech (laboratorio interdip. dell’Università di Modena e Reggio Emilia), che si focalizza sulla Video Sorveglianza come Servizio (Video Surveillance as a Service, abbreviata in VSaaS).
VSaaS ribalta la tendenza che la video sorveglianza ha inseguito negli ultimi 10/15 anni, ovvero dotare i sistemi di telecamere smart (con processore a bordo), capaci di effettuare video analisi e in grado di inviare al fruitore della video sorveglianza soltanto metadati o dati video di interesse. VSaaS invece introduce un elemento, il fornitore di servizio (un datacenter), che funge sia da Digital Video Recorder che server di video analytics, lasciando da un lato, soltanto la telecamera (IP), con presa di corrente e cavo di rete, e dall’altro, l’utente che necessita solo di un web browser. Prendo in prestito da Axis una chiara schematizzazione di VSaaS.
VSaaS viene tipicamente offerto con un modello di business a servizio (per esempio, a canone mensile), e non a prodotto. Ovviamente questo paradigma può funzionare solo quando la banda di rete può supportare il carico generato dai video (molto elevato considerando la sempre maggiore diffusione di telecamere Megapixel), come è nel caso di Acantho, in quanto l’azienda fornisce ai suoi clienti connettività su fibra ottica.
Il software di video management di supporto al VSaaS nel datacenter può essere di tipo commerciale (come Milestone XProtect o Genetec Omnicast), oppure un software legato a specifici produttori di hardware (come nel caso di Axis AVHS) o infine open source (come in ZoneMinder). Ogni scelta ha i suoi pro e contro, che è ciò che sto investigando per Acantho.